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DONNE DA RICORDARE
Da gennaio 2021 è iniziata la collaborazione tra la SIS e l’Agenzia di stampa nazionale DiRE con Donne da ricordare, che con cadenza mensile proporrà al pubblico una serie di interviste alle socie Sis relative ad alcune biografie femminili.
Raffaella Baritono, Eleanor Roosevelt, la first lady attivista
Vinzia Fiorino, Chiudere i manicomi, trasformare la società: chi era Franca Ongaro Basaglia
Tiziana Noce: Maria Eletta Martini, la politica cattolica vicina ai giovani anti-G8
Rosanna De Longis: Bianca Guidetti Serra, una ‘militante senza partito’ nel secolo breve
Silvia Bianciardi: Argentina Altobelli, la sindacalista degli oppressi
SITI AMICI
NOME: Carmen
COGNOME: Sacco
UNIVERSITA' PRESSO LA QUALE SI E' DISCUSSA LA TESI DI DOTTORATO: Università di Napoli L'Orientale
ANNO DI DISCUSSIONE DELLA TESI: 2009
TITOLO DELLA TESI: Lavorare al Banco di Napoli (1896-1926). Donne e uomini in ufficio
TUTOR: Marina d'Amelia, Daniela Luigia Caglioti
BREVE ABSTRACT (NON PIU' DI DIECI RIGHE) DELLA TESI, EVIDENZIANDO QUALI ASPETTI RELATIVI ALLE PROBLEMATICHE DI GENERE SONO STATI TRATTATI:
Napoli 1899. Carlo Soria, direttore dell'ufficio di scrittura a macchina - casa di distribuzione della The Empire dà in prova alla direzione generale del Banco di Napoli una macchina da scrivere "corredata" di "signorina addetta alle istruzioni". L'Istituto napoletano compra la macchina e assume la donna. Giovani dattilografe provette, magnificando la pratica acquisita nell'ufficio di Soria, fanno così domanda di assunzione al Banco. Ma alle prime pochissime impiegate addette alla sola mansione della "copiatura a macchina della corrispondenza", segue presto un numero più rilevante di "signorine" adibito con cumulo di funzioni allo stesso lavoro degli ausiliari avventizi di sesso maschile. Il Banco di Napoli, così come si era chiamato ufficialmente l'ex Banco delle Due Sicilie dal gennaio 1862, pare mantenga nei fatti la struttura burocratica del "crollato" Regno dei Borboni. E la presenza femminile sembrerebbe favorire quel meccanismo di autorinforzo dei vecchi schemi organizzativi dell'Istituto.