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DONNE DA RICORDARE
Da gennaio 2021 è iniziata la collaborazione tra la SIS e l’Agenzia di stampa nazionale DiRE con Donne da ricordare, che con cadenza mensile proporrà al pubblico una serie di interviste alle socie Sis relative ad alcune biografie femminili.
Raffaella Baritono, Eleanor Roosevelt, la first lady attivista
Vinzia Fiorino, Chiudere i manicomi, trasformare la società: chi era Franca Ongaro Basaglia
Tiziana Noce: Maria Eletta Martini, la politica cattolica vicina ai giovani anti-G8
Rosanna De Longis: Bianca Guidetti Serra, una ‘militante senza partito’ nel secolo breve
Silvia Bianciardi: Argentina Altobelli, la sindacalista degli oppressi
SITI AMICI
Cattoliche durante il fascismo
Ordine sociale e organizzazioni femminili nelle Venezie
di Liviana Gazzetta
Collana: I libri di Viella (2011)
ISBN: 978-88-8334-501-2
288 pp.
Per quanto si trattasse di un organismo che trovava la sua ragion d’essere in esigenze di carattere etico-religioso e non politico, nel Ventennio l’Unione Femminile Cattolica fu profondamente intrisa di una visione ideologica del ruolo femminile all’interno del progetto complessivo di “restaurazione cristiana”:
fu in virtù di tale visione ideologica che essa svolse nella società italiana una funzione politica, pur escludendo dall’orizzonte del destino femminile proprio quest’ordine di interessi.La ricerca condotta nell’area delle Venezie mostra come il potenziale dell’azione cattolica femminile andò manifestandosi soprattutto sul piano sociale quale terreno precipuo della “restaurazione” auspicata: in primo luogo con una costante mobilitazione contro la presunta degenerazione morale della società, ma anche assumendo progressivamente vari compiti nell’ambito dell’assistenza e dell’intervento sociale pubblico, parallelamente alla trasformazione del ruolo dello stato anche per gli effetti della “grande crisi”.
Organismo monolitico, efficiente e ben organizzato nelle realtà urbane, con punte di vero protagonismo in alcune diocesi e una sostanziale assenza di pluralismo interno, l’azione cattolica femminile veneta “risolve” la rottura epocale della Grande guerra in una concezione di maternage sociale, che negli anni Trenta viene decisamente orientato verso la collaborazione con precisi settori d’intervento sviluppati dal regime e dallo stato fascista.
Liviana Gazzetta, dottore di ricerca, ha tra i suoi interessi di studi la storia del primo movimento politico delle donne in Italia. Tra le sue opere: Giorgina Saffi. Contributo alla storia del mazzinianesimo femminile (F. Angeli, 2003), Elena da Persico (Cierre 2005) e il saggio Fede e fortezza. Il movimento cattolico femminile tra ortodossia ed eterodossia, in Donne sulla scena pubblica. Società e politica in Veneto tra ’700 e ’800 (F. Angeli, 2006). È tra le fondatrici dell’Archivio storico “Gualberta Beccari” di Padova e socia della Società Italiana delle Storiche.